REGGIO, QUASI PARMA.

Ogni tanto, per motivi di lavoro, mi tocca andare in uno stabilimento in montagna sull’appennino reggiano. Sulla strada del ritorno (che all’andata prendo l’altro lato di quella rotonda) una volta ho fatto caso ad un bar. Sembra uno di quei “bar dei vecchi” dove ci sono personaggi con la pipa che giocano a carte (e ci sono davvero) e dove al bancone trovi magari ancora una bottiglia di Don Bairo o della Brunella Ballor di Fantozziana memoria. C’è una saletta che si vede benissimo perchè la parete è a vetri. Guardando quel posticino lì mi son sempre detto che mi sarebbe piaciuto un giorno suonarci dentro. Son quei posti che ti attraggono a prima vista. Un paio di volte ho anche pensato di fermarmi a chiedere se avevano voglia che passassi con la chitarra a fare quattro-cinque canzoni. Poi son quelle cose che non fai mai, per carità. Però ogni volta che passavo mi rimaneva “la romella”, come diciamo noi in Emilia-Romagna. Un giorno, mentre sono a cazzeggiare su Facebook vedo nei suggerimenti degli amici, chissà come, quel bar. Gli “chiedo l’amicizia” e poi decido che gli spiego questa mia passione insana nei confronti del posto. Gli racconto tutta questa pappardella come l’ho raccontata a te che stai leggendo. Finisce che mi rispondono. Dicono che volentieri mi prendono a suonare e che se vogliamo fissare una data la fissiamo subito. Dicono che ci ha suonato pure Stefano Giaccone (si, quello dei Franti. Pensa te) e dicono pure che d’estate fanno un sacco di cose nella corte interna, che a vedere le foto è proprio una figata. Vien fuori che il posto in questione è un posto vivissimo, un circolo arci che non vedrai mai su Music Club o su qualche sito di quelli superfighi ma che organizza spesso concerti, mostre, presentazioni di libri e cose così. In più vien fuori che tutti i sabati pomeriggio dalle 17:30 alle 20 le rèzdore fanno dei quintali di gnocco fritto con il salume, se uno vuol mangiarlo o portarlo a casa. Vien fuori che io sabato 23 marzo (questo sabato, sì) sono proprio lì, a SAN POLO D’ENZA, che è ancora Reggio Emilia ma di poco, che siamo quasi in provincia di Parma. Che per me che son di Sassuolo, che è Modena ma quasi Reggio non è che ci sia tutta questa differenza tra Reggio e Parma, ma questo è un altro discorso. L’importante è che sabato sera, se arrivate entro le 20 c’è del gnocco fritto a badilate e alle 21:30 inizia il mio concerto in questo posticino qui, che sarà una roba che per quel che mi riguarda è un sogno che si avvera. Perché delle volte è bello sorprendersi a non sognare di suonare al Madison Square Garden ma a “sognare basso”, così da poter realizzare i sogni mandando una mail o poco più. Se volete essere parte del sogno: CIRCOLO ARCI PONTENOVO, SAN POLO D’ENZA. Sabato 23 Marzo. Mi raccomando, puntuali che i sogni non ammettono ritardatari.

Da vedere.

Vado in videoteca, quella automatica, a noleggiare un dvd. Ce n’è uno che si chiama “SENZA FRENI”. 3 stelle e mezzo su “Mymovies”.

C’è anche la locandina, dentro alla videoteca automatica. Ci sono tante locandine. In tutte il tipo della videoteca scrive una roba per invogliarti. Robe del tipo “Thriller – Bello” oppure “Ben Kingsley da Oscar” o cose del genere.

Sulla locandina di “Senza freni” c’è scritto “DA VEDERE”. Non avevo mai visto la scritta “Da vedere”. Lo prendo.

Lo guardo.

Ho capito cosa significa “DA VEDERE”. E’ un modo breve per dire “Quando arrivate a casa non infilatelo mica nello stereo, mi raccomando”.

(Stasera suono al CORALLO di SCANDIANO (RE). Da vedere. Da sentire.)