Spiegazioni.

In questi mesi siete riusciti a spiegare ai vostri figli che non possono andare a scuola, che non possono mai andare a giocare con gli amici, che gli allenamenti della scuola calcio, di nuoto, eccetera, sono sospesi. Siete riusciti a spiegare che non si può andare a trovare i nonni, che non si può andare a messa. Avete spiegato loro che anche nel giorno del compleanno, per stavolta la festa la fanno in casa con voi e basta, che bisogna accontentarsi, che quest’anno forse non andate in vacanza perché non ci sono i soldi, che per colpa di qualcosa che non vedono e che nemmeno voi sapete bene come funziona sono costretti a fare tutto questo e a incasinarsi magari l’infanzia e l’adolescenza ma che purtroppo era necessario. Siete riusciti, convivendo con la vostra tangibile e sacrosanta paura quotidiana di ammalarvi e magari andarvene senza poterli nemmeno salutare, a spiegare loro la pazienza, l’obbedienza alle regole e a una certa disciplina e che grazie all’osservanza di queste, sarebbe andato tutto bene. Gli avete spiegato come fare le lezioni scolastiche a distanza, che hanno svolto con risultati sorprendentemente brillanti, grazie a software che non avevano mai visto e che, nonostante il periodo di pratica a disposizione fosse pressoché inesistente, ora sanno padroneggiare in piena autonomia. Siete riusciti a spiegar loro che le cose possono cambiare da un momento all’altro e che ogni persona deve adattarsi alla società in cui vive, anche quando accadono cose che non ci saremmo mai sognati di vedere in vita nostra. Siete riusciti a spiegar loro il concetto di “decreto legge”, di “autocertificazione”, di “distanza di sicurezza”, di “pandemia” e di “immunità di gregge”.

“E come faccio a spiegare a mio figlio che in quella famiglia lì ci sono due papà?”

Ecco, secondo me, vi stavate un poco sottovalutando.