A Roma nr. 2 – Postilla (Ma anche a Udine e Pistoia, per dire. E sabato a Firenze)

Io a Roma non ci avevo mai suonato. Ci ho suonato il 3 Aprile, un mese fa, una domenica. Al Pigneto, il quartiere dove stanno succedendo tutti questi begli accadimenti dei localini che chiudono.

Sono stato a suonare in un posto chiamato Klamm, dove ho conosciuto Emiliano Angelelli, che è uno proprio bravo, che organizza le cose per bene, mi sono divertito molto, ospitalità squisita.

Ho dormito in un B&B a cinquanta metri dal locale. Pulito, ben tenuto eccetera. Ho trovato parcheggio sotto al B&B, solo che ero un poco sulle strisce pedonali e io che sono un provinciale mi facevo dei problemi ad avere la macchina lì, poi ho capito che se a Roma non parcheggi da cazzo ti guardano male.

Mentre sono lì che entro, vedo un tizio che si apposta sotto una finestra e spia dentro. Mi faccio i cazzi miei, poi entro e dopo un poco, mentre cerco di dormire un attimo, sento un gran casino. Esco e c’è un tizio che urla dietro all’altro tizio, arrivano alcuni amici, si urlano in faccia cose, alcuni hanno un bastone in mano. Arriva la polizia, prende i documenti, i tipi continuano a girare con il bastone. I poliziotti hanno l’aria di quelli che verrebbero sopraffatti in un secondo, se solo i tizi volessero. Ad un certo punto, il tizio più rumoroso, il classico coatto romano, va in casa e si prende una birra e poi torna fuori. L’altro gli urla delle cose su sua madre, allora il tipo dà la birra in mano al poliziotto dicendogli “Me la reggi?” e poi prende un bastone in mano e minaccia quell’altro. Il poliziotto stà lì con la birra in mano per un minuto, come un cameriere qualsiasi, sbadigliando. Poi il tipo torna. I poliziotti prendono i nomi, mentre lui appoggia la lattina di birra sul tergicristallo della macchina della polizia. I tipi si minacciano a vicenda davanti a tutto il quartiere, la polizia se ne va dopo che l’altro tipo (quello che urlava le robe sulla madre) se ne è andato. Poi i tizi continuano ad urlare per strada, con i bastoni in mano. Tutto sotto la mia finestra.

Però il problema del Pigneto è la musica dal vivo che richiama i malintenzionati. Il problema di Pistoia è che ci suonano dentro in acustico e disturbano. Il problema di Udine è che gli africani telefonano a casa scroccando un wi-fi.

Sabato sera suono a Firenze, a San Salvi, al Bar Ulisse, nell’ex-manicomio. Sempre che non arrivino i matti, con una divisa, a far finta di essere dalla parte della legge.