L’abitudine

Io, quando suono, ho delle persone che vengono a sentirmi apposta.
Non sono mica tante, ma vengono apposta. Mi hanno sentito una volta e dopo tornano a sentirmi, sentono che canzoni nuove ho scritto e riascoltano quelle vecchie.
A volte succede pure che muovono la testa ritmicamente e a volte succede che con la coda dell’occhio vedo che cantano le canzoni che sto suonando.
Non sono mica tante. A volte vengono a sentirmi suonare e poi non vengono più per tanto tempo, che io mi dimentico anche chi sono. E mi si presentano davanti e mi dicono “Sono xyz” e io non mi ricordo e mi sento anche un poco una cacca, a non ricordarmi. Quando non mi ricordo lo dico, che non sta bene dire che ti ricordi se non è vero. Però qualche volta l’ho fatto, di dire che mi ricordavo e invece no, ma mi son pentito subito e oggi non mi capita quasi mai.
A volte ci sono delle persone che vengono a sentirmi un sacco di volte, che mi sentono anche dieci volte in un anno, che si fanno dei km apposta. Mi è anche capitato che venissero da lontano e si prendessero un albergo. Mi capita anche che ci sono dei posti che quando ci torno, ci sono quelli che mi avevano sentito la volta prima e tornano ogni volta, si comprano il disco nuovo, lo ascoltano, gli piace.

Non sono mica tanti. Ci sono di quelli che ne hanno a centinaia, anzi a migliaia, così. Delle volte ne hanno talmente tanti che il fatto che succedano queste cose qui gli sembra una cosa normale.

Io so che non mi ci abituerò mai.

Che bello.