Il concerto di capodanno.

Una volta, il 31 dicembre del 1997, suonavamo con i Mocogno Rovers nella campagna Bresciana. Eravamo stanchi, io tornavo direttamente dalla Sicilia dove avevo fatto un paio di date suonando la batteria con i Julie’s Haircut in condizioni decisamente avventurose. Salimmo sul palco senza aver cenato, la disorganizzazione era totale. Ad un certo punto arrivò la pasta, mancavano circa 10 minuti a mezzanotte.

A quel punto il nostro cantante (Davide Morandi, proprio quello che oggi canta nei Modena City Ramblers) emulò il grande Mario Canello del film “Fantozzi” e disse “Mancano 30 secondi alla mezzanotte” e poi iniziò il conto alla rovescia. Io cominciai a ridere talmente forte che non riuscivo a suonare il pezzo che avevamo previsto per il conto alla rovescia e mi sdraiai sul palco a ridere tenendomi la pancia per il dolore. Tutti o quasi festeggiarono il capodanno con una decina di minuti di anticipo e poi andarono fuori a scoppiare dei botti e a fare casino, lasciando lì le tonnellate di pasta nei pentoloni.

Noi scendemmo dal palco, mangiammo con relativa calma in un quarto d’ora dove dentro non era rimasto praticamente nessuno, augurandoci buon anno all’ora giusta. Poi tornammo sul palco e ricominciammo a suonare.

(Quella sera lì poi abbiamo fatto altre cose che non posso raccontarvi, perché onestamente mi vergogno ancora adesso anche se son passati più di quindici anni. Per darvi un indizio posso solo dirvi che se oggi qualcuno mi parla di Nuova Zelanda o di Waterloo, io prima rido e poi abbasso il capo cambiando discorso)