L’immagine di una pipa non è una pipa. Ma se non hai una pipa a portata di mano, è la cosa che ci assomiglia di più.

Secondo il biografo di Ronald Reagan, Tom Bonafede, in realtà “anche se fu percepito come il grande comunicatore, la sua amministrazione fu dedita a una rigida gestione delle notizie e all’ostruzione del flusso libero di informazioni”. Il suo staff era altamente consapevole del potere straordinario dell’immagine, come autonoma capacità di informazione e suggestione.
Se ne doveva rendere conto Lesley Stahl, popolare giornalista televisiva, che durante le campagna del 1984 per la rielezione di Reagan decise di mandare in onda sui canali della CBS un servizio critico di ben cinque minuti e quaranta secondi, tutto giocato sulla contrapposizione tra sequenze visive e testo.

Mentre la voce della giornalista fuoricampo ricordava i tagli alla spesa sanitaria, compariva Reagan ai giochi sportivi per bambini handicappati; mentre si davano le cifre della riduzione dell’assistenza agli anziani, si vedeva il presidente sorridente in visita in un ospizio. E così via, la descrizione argomentata dei guasti sociali della politica reaganiana faceva da contrappunto ad immagini del presidente che, eternamente sorridente, lanciava un pallone da football, cavalcava, salutava la folla. C’era molto nervosismo alla CBS, quella sera, per la particolare durezza del servizio. Ricorda una delle responsabili del telegiornale: “E’ una situazione delicata, pensavo. Riceveremo telefonate di protesta…”.

Il primo a telefonare, in effetti, fu un alto funzionario dell’amministrazione Reagan: “Congratulazioni” disse “Ottimo servizio. Ci avete dato, in piena campagna elettorale, qualche minuto di immagini splendide del presidente. Grazie”

Confermò Mike Deaver (capo dello staff di Reagan): “A noi il pezzo piacque. Com’è ovvio, la gente non ha fatto caso ai ragionamenti e alle critiche, ma ha guardato le belle immagini, fornite da noi della Casa Bianca, e magnificamente girate dalla nostra troupe”.

(tratto da “Sotto la notizia niente” di Claudio Fracassi. Le sottolineature, i grassetti e la parentesi sono mie. Continuate pure a postare su Facebook le foto di Salvini che balla dicendo che è un idiota, mi raccomando)